Doppiaggio💥IA: gli sviluppi al 2025

Questo articolo avrebbe dovuto trattare dei video podcast, ma avevo troppe cose da dire. La questione del disagio che ha creato l'IA nel settore del Doppiaggio è un tema che richiede un discorso a parte.

Quindi, l'ho diviso in due: qui quello specifico sui Vodcast.

Ma gli argomenti si richiamano l'un l'altro, quindi cado in piedi.

Volevo partire da un altro video: eccolo.

Si tratta di "Il Doppiaggio: diamo voce alle emozioni", una produzione CDC Sefit Group, in collaborazione con Vix Vocal e RASI Rete Artisti Spettacolo per l'Innovazione. Scritto e diretto da Samuel Christian Franzese, co produttore Massimiliano Torsani, voce narrante Francesco Pezzulli, con Eleonora De Angelis direttrice del Doppiaggio, Fabio Benedetti fonico e Lucia Danese assistente.

Diverse sono state le iniziative dei doppiatori per proteggere le identità artistiche e impedire l'utilizzo illecito delle voci.

Questo è un altro dei video ufficiali, un appello lanciato dall'ANAD (Associazione Nazionale Attori Doppiatori): Difendiamo l'Intelligenza Artistica.

Io sono una entry level. E come tale concordo con quanto sostenuto nei video, naturalmente; li ho anche condivisi tra le mie storie Instagram per contribuire a diffondere la sensibilizzazione da parte del pubblico (l'unico vero sovrano) sull'argomento.

Come doppiatrice emergente, laddove l'IA ha creato disagi tra i "Big", a me ha praticamente buttato fuori dal settore.

Prima, con gli scioperi per i furti delle voci, a causa dei quali non si andava più in sala; poi, per la conseguente mancanza di fondi, che – non lavorando in maniera continuativa – non mi ha permesso di continuare a mantenermi fuori Bologna, e non ho potuto proseguire a investire in un mestiere già difficile di per sé, che, all'improvviso, addirittura, si è detto destinato a scomparire.

Perché pagare una macchina è molto meno dispendioso che pagare dei professionisti umani; e poi, se Tom Cruise e Al Pacino diventano magicamente in grado di doppiarsi da soli...

(Sperando che non inizino a "piovere cani e gatti".)

Contando che arrivavamo dal grave arresto del mondo dello spettacolo causato dal Covid – seppure qualche soddisfazione me la sia presa – se prima ero in bilico, poi sono caduta.

Nonostante io ce l'abbia messa tutta e nel mio piccolo "avessi iniziato a farcela", una pandemia globale non avrei proprio potuto prevederla.

Con il Covid non si poteva nemmeno più entrare ad assistere ai turni, fare provini in presenza, ... Tutto è diventato un isolamento, colonne separate anche tra brusianti, e invio di provini digitali, finiti in stipati database remoti.

E buonanotte al secchio.

Ok.

Sotto, il quadro generale attuale.

Il Doppiaggio e la minaccia dell'IA

Per quanto riguarda esempi di utilizzo dell'IA nel doppiaggio, questo articolo elenca numerosi impieghi attuali:

  • ringiovanimento vocale di attori (es. Luke Skywalker in The Mandalorian);
  • Doppiaggio automatico multilingua per piattaforme globali;
  • demo vocali per videogame;
  • correzione vocale di speaker malati;
  • ricostruzione vocale di attori deceduti;
  • impiego della voce di VIP (es. su TikTok), spesso senza autorizzazione, con contenziosi legali.

Preoccupazioni sindacali e legali

Sintetizzo:

  • Attori noti (tra gli altri, emblematico il caso del figlio di Claudio Capone contro la Rai) rischiano l'uso non autorizzato di voci sintetiche.
  • Ne inizia a parlare anche la televisione e nascono nuove associazioni internazionali per tentare di risolvere il problema.
  • Si assiste, come si vede nel suddetto servizio di Striscia la Notizia, ad applicazioni che incrementano la sincronizzazione labiale e consentono la personalizzazione vocale attraverso l'utilizzo di voci note a cui poter far dire qualunque cosa.

Panico.

Impatto sui posti di lavoro

  • Anche se il settore prevede ancora che l'IA non possa replicare l'intensità emotiva e le sfumature delle interpretazioni umane, soprattutto in produzioni ad alto valore, essa è già in grado di automatizzare dialoghi secondari o contenuti entry-level, rischiando di sostituire i lavori a basso costo.
  • La preoccupazione non riguarda, naturalmente, solo il campo del Doppiaggio, ma ha delle ripercussioni potenzialmente gravissime anche sulla collettività. Al di là della paura distopica dell'essere sostituiti – sostituirà l'umano non la macchina ma l'umano che sa usare la macchina – vi sono pericoli già in atto, ad esempio il cosiddetto "punteggio sociale", i test d'ammissione pilotati, i ragazzi che disimparano a ragionare perché è ovvio che con l'IA si studia prima e meglio. E così via.

Regolamentazione e sicurezza

  • Testimonianze come quella di Allegra Clark, nell'articolo di Marina Londei del 2023, mostrano un sistema ancora privo di adeguate tutele legali, dove aziende e produttori continuano a usare vecchie registrazioni per addestrare modelli vocali: contratti obsoleti, diritti da rinegoziare, e la necessità urgente di nuove leggi contro l'abuso della voce – strumento personale di ogni interprete – attivano un allarme etico e professionale.
  • Dopo 118 giorni di sciopero, SAG-AFTRA, il più importante sindacato statunitense degli attori e dei professionisti dei media, raggiunge un accordo con gli studios di Hollywood: il contratto introduce per la prima volta regole vincolanti sull’uso dell’intelligenza artificiale, tutelando il consenso, la retribuzione e i diritti digitali degli attori. Voci e volti non potranno più essere replicati liberamente, nemmeno post mortem, senza un’esplicita autorizzazione.

E qui abbiamo il primo passaggio fondamentale nel definire i confini tra creatività umana e strumenti sintetici nell'intrattenimento.

Detto questo, c'è un grande ma.

Se da una parte il Doppiaggio è sotto attacco, dall'altra c'è chi cerca dunque nuove vie per raccontare.

Perché poi una si reinventa e continua, in un modo o nell'altro, a fare quello che ama.

Gli strumenti IA più usati nei vodcast riguardano la generazione di video, sottotitoli, trascrizioni e, naturalmente, voice-over. Cioè, l'intelligenza artificiale, dalla sua, automatizza sintesi vocali, trascrizioni multilingue, sottotitoli ed effetti visivi generati via script.

Perché si sceglie questo? Per la magica riduzione di tempi e costi.
Di questo ho parlato qui.

Per quanto riguarda il lavoro di doppiatrice, la differenza la farà sempre la creatività, l'emozione, la prosodia umana, la narrazione autentica.
Ma, come Tecnologa e Content Creator, l'IA mi ha regalato un mondo. Che, come da modello "Human-in-the-loop", posso integrare alle mie competenze.

(L'IA prende, l'IA dà. Sarà mica la premonizione di una nuova divinità? 😱)

Attraverso l'approccio collaborativo uomo-macchina (HITL), basato sull'unione delle capacità dell'IA con la nostra conoscenza ed esperienza, l'uso dell'Intelligenza Artificiale combinato con revisione e post-editing umano può restituire una qualità alta, rendendo le traduzioni fedeli, migliorando la sincronizzazione, i colori emotivi, la coerenza di volume, ecc.

Professionalità e preparazione sono fondamentali per distinguersi, spiccare, avere un impatto, rendere le cose diverse dal solito senza essere inglobati nel marasma dello "standard" (tutti saranno in grado di fare un po' di tutto, è vero, ma male, se non c'è sostanza sotto).

Come dire, da ex sviluppatrice informatica, non mi tange l'esistenza di Elementor. Peggio per chi lo usa.
Così come i grafici veri non si mettono a competere con Canva.

Ma lo strumento – che altro non è che un mezzo, non il fine – consente comunque anche a chi esperienza e preparazione non ne ha di raggiungere risultati più o meno accettabili.

Figuriamoci se usato da chi già brillava, nel suo.
Si diventa tipo Super Saiyan.

Le mie foto di copertina più recenti è evidente siano fatte così. Da ex grafica posso creare la mia personale versione dell'immagine con un fotomontaggio manuale tra più immagini fatto alla vecchia maniera.

Ma la base è ovviamente creata dall'IA.
Perché reinventare la ruota da capo ogni volta?

Inoltre, come dichiarato apertamente sempre qui, nonostante l'arte resti senza alcun dubbio umana (si vede che sono immagini create con l'IA, ma lo standard in questo contesto mi basta), io penso che chi rifiuta l'innovazione corra un pericolo inaccettabile nell'era dell'idolatria della produttività: restare ai margini.

Essere tagliati fuori.

Così come non si è potuto fermare Internet, nonostante all'inizio abbia creato scalpore anche quello, è ovvio che l'IA non si possa fermare a sua volta.
Sarebbe come voler asciugar gli scogli.

La tecnologia va avanti, c'è poco da fare.

Ma che vada regolamentata, è ovvio anche quello, no?

Da cui gli scioperi, che, dalla situazione di cui sopra, che riguardava principalmente il 2023, ha portato oggi a nuovi traguardi.

In Italia: nel giugno 2024, Slc Cgil, Fistel, Uilcom e Anica hanno firmato il primo contratto nazionale del Doppiaggio con norme vincolanti sull'Intelligenza Artificiale; l'accordo vieta il campionamento e la rielaborazione della voce degli interpreti per addestrare algoritmi, senza consenso esplicito. Le voci umane restano inimitabili, non solo per la loro timbrica, ma per l'apporto artistico, culturale e affettivo che l'IA non può replicare.
Un modello di tutela che si afferma proprio mentre il dibattito globale si infiamma, come dimostrano i casi Scarlett Johansson e ChatGPT.
Leggi l'articolo completo di Antonia Fama su Collettiva.it.

Negli USA: da luglio 2024, è in vigore nel Tennessee l'ELVIS Act (Ensuring Likeness Voice and Image Security), prima legge statale americana a proibire l'uso non autorizzato della voce – anche imitata – e dell'immagine di una persona da parte dell'Intelligenza Artificiale. Estende le tutele del diritto pubblicitario includendo voci clonate e repliche digitali, e introduce sanzioni civili e penali contro chi viola l'identità degli artisti per fini commerciali o creativi. La legge nasce in risposta a casi reali di deepfake vocali e visivi, segnando un precedente normativo cruciale nell'era dell'IA generativa.

In Europa: da febbraio 2025, inizia l'implementazione graduale dell'AI Act, il primo regolamento che disciplina l'uso dell'Intelligenza Artificiale secondo un approccio basato sul rischio. La legge vieta sistemi considerati pericolosi per i diritti fondamentali (come il riconoscimento biometrico in tempo reale), impone obblighi severi per l'IA ad alto rischio e garantisce trasparenza anche per usi limitati come chatbot e deepfake. L'obiettivo è una "IA affidabile": sicura, trasparente, tracciabile e rispettosa dei diritti. Le norme diventeranno pienamente applicative entro il 2026.

Lo scorso maggio (2025), SAG-AFTRA alza il livello di tutela per gli attori: nel nuovo contratto provvisorio per il settore pubblicitario, il sindacato introduce per la prima volta limiti chiari all'uso delle performance per addestrare l'IA generativa. A differenza dell'accordo del 2023 per cinema e TV, qui è esplicitamente vietato l'uso delle interpretazioni senza consenso. Il contratto include compensi obbligatori per l'impiego di "performer sintetici" e nuove misure per proteggere le repliche digitali degli attori.
Leggi l'articolo completo di Katie Kilkenny su The Hollywood Reporter.

Un passo avanti nella battaglia per equilibrio tra innovazione e diritti umani, ma, per esempio, lo scontro con l'industria del videogioco resta ancora aperto.

Siamo a buon punto, ma speriamo che questo sia solo l'inizio.

Mi viene da dire, tuttavia, che, come è stato per Internet, per cui è stato dichiarato apertamente che la pirateria fosse illegale, l'onda degli scaricamenti pirata non si è fermata.

Il loro motto? Beccami, se ci riesci. Sono colpevole fino a prova contraria.

Tant'è che, a quel punto, piattaforme nuove come Netflix e poi altre a seguire, hanno detto Se proprio devi piratare, scarica da me a un prezzo mensile fisso e accessibile.

E, su questo, è andata a finire che hanno fondato le loro startup di successo.

Quindi non è stato fermato Internet, ma al contrario è stato il mercato a doversi adeguare al nuovo tipo di "domanda".

Quello che sto cercando di dire è che se i ladri vogliono entrare in casa, un modo lo trovano. Noi stiamo solo cercando di complicargli la vita con inferriate e porte blindate.

L'unica vera cosa a cui ci si può appellare, secondo me, è la speranza che tra la fruizione dei contenuti in originale, quella dei contenuti doppiati, e quella dei contenuti doppiati da voci sintetiche, il pubblico scelga sempre la prima o la seconda.

Perché piattaforme come YouTube, Amazon Prime e Papercup stanno già sperimentando il Doppiaggio IA.

E siccome il mercato deve andare dietro alle richieste del pubblico come un cagnolino, solo il pubblico può decidere o meno se la cosa prenderà piede o no. (Da cui l'assoluta sovranità di cui parlavo sopra.)

Ma visto che c'è ancora qualcuno che fa polemiche sul Doppiaggio in sé perché "bisogna guardare le cose solo in originale"🫵, non sono molto fiduciosa.

E allora, se avete voglia, andatevi a guardare i primi due video che ho linkato.

Una cosa è poter scegliere – e, ricordo, si fa col telecomando, non importa contestare un sistema che, per ora, resta il preferito oltre che il più comodo e per tutte le età e livelli di abilità – una cosa è dare adito a qualcosa che per principio è sbagliata.

Come si afferma meravigliosamente nel video con Pezzulli e la De Angelis (Leonardo Di Caprio e Jennifer Aniston), la voce, l'immedesimazione, l'interpretazione, sono espressioni dell'anima, e le macchine un'anima non ce l'hanno.

I doppiatori dal canto loro, però, dovrebbero garantire l'eccellenza (che è un altro discorso), e sull'eccellenza delle attuali prassi utilizzate nel mondo del Doppiaggio e la loro tossicità ci sarebbero da scrivere altri dieci articoli.

Fretta – livello operazioni a cuore aperto, produzioni sottocosto, pagamenti inappropriati e ritardati, lavori da remoto, sicurezza inesistente, liste nere, preferenze e antipatie, molestie sessuali, e poi età, razza e orientamento che ora devono coincidere con gli attori originali (assurdo!).

E, durante il lockdown, doppiaggi obbrobriosi fatti dal cugggino piuttosto di non andare in onda.

Per finire con i robot al microfono.

Che altro deve succedere?
Forse questo può essere uno stimolo a ricominciare a fare sul serio (senza prendersi sul serio)?
Per bene, come si faceva una volta, quando addirittura c'era la pellicola, ancora...

Ma non costringiamo il mercato a doversi adattare: se ancora guardare un film con le voci a cui siamo affezionati è una delle cose più belle che ci sono rimaste, se i professionisti ci emozionano e ci fanno compagnia nella nostra quotidianità, se lo hanno fatto nel nostro vissuto crescendo insieme a noi, non creiamo una domanda nuova.

Non cerchiamo l'usa e getta.
Che senso ha, nell'arte?

E comunque, l'84% degli utenti italiani di Netflix sceglie l'audio doppiato in italiano, confermando la centralità del Doppiaggio per il nostro pubblico e per l'industria audiovisiva nazionale.

Torno fiduciosa.

Ah!

Mentre scrivo, incredibilmente, spunta un commento di un'amica a un articolo che componevo ben sette anni fa.

Che mi ricorda di non dimenticare!

Potremmo essere sostituiti in ogni cosa, dalle macchine.
E, in certe, gli animali sono meglio di noi, è un fatto.

Ma l'arte resterà l'unica cosa che ci distinguerà sempre da entrambi.

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